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“Il capitalismo non muore per esaurimento o perchè ha portato a compimento il suo compito storico di classe, può continuare a vivere, come infatti vive, anche se non ha più nulla da dire sotto il profilo economico e di sviluppo sociale e culturale.” Onorato Damen
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I cent’anni di solitudine della scissione di Livorno. Esperienza, significato e lezioni della nascita del partito comunista d’Italia.

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Creato: 31 Gennaio 2021 Ultima modifica: 04 Luglio 2021
Scritto da Lorenzo Procopio Visite: 1935

Dalla rivista D-M-D' N°16.  Traduzioni: [EN][FR]

proleter22Sembrerebbe che ai comunisti non sia rimasto altro da fare che ricordare il glorioso passato, nell’attesa messianica che i bei tempi andati possano miracolosamente tornare per riallacciare quel filo rosso drammaticamente spezzato dal trascorrere del tempo. Infatti, per il quinto anno consecutivo siamo qui a ricordare una data importante nella storia del movimento operaio e comunista italiano ed internazionale; dopo il centenario della rivoluzione russa del 2017, il bicentenario della nascita di Marx del 2018, il centenario della morte di Rosa Luxemburg del 2019, il bicentenario della nascita di Engels del 2020, in questi giorni è un proliferare di iniziative per celebrale il centenario della fondazione del partito comunista d’Italia.

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Il capitalismo della sorveglianza.

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Creato: 03 Maggio 2021 Ultima modifica: 05 Maggio 2021
Scritto da Antonio Noviello Visite: 2211

Dalla rivista D-M-D' N°16.  Traduzioni:[EN][FR]

eyeAbstract: in questo breve saggio parleremo del libro Il capitalismo della sorveglianza della professoressa Shoshana Zuboff[2], ricercatrice alla Harward Business School. Il libro presenta il sottotitolo: il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri.  La scrittrice si pone l’obiettivo di indagare in profondità lo scenario del nuovo ordine economico, derivante dallo sfruttamento dei dati prodotti consapevolmente e inconsapevolmente dalle pratiche umane associate alle nuove tecnologie. In effetti, nonostante l’enfasi nel definire un nuovo ordine economico del capitalismo, osserveremo come nelle pratiche di produzione e di sfruttamento massivo della tecnologia e dei dati e delle indubbie diseguaglianze e concentrazioni di potere, otterremo nient’altro che il capitalismo di sempre, ossia quello dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dell’atomizzazione dell’individuo e della appropriazione e concentrazione massima di plusvalore prodotto.

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L’imperialismo: fase suprema dello sfacelo capitalistico

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Creato: 17 Aprile 2021 Ultima modifica: 17 Aprile 2021
Scritto da Carmelo Germanà Visite: 1772

Dalla rivista D-M-D' N°16.  Traduzioni:[EN][FR]

La parabola discendente del ciclo economico capitalistico del secondo dopoguerra, accelerata dal Covid-19, prosegue inesorabilmente. Vecchie e nuove potenze imperialistiche si confrontano per il predominio del pianeta a sottolineare la permanente conflittualità generata da un sistema economico i cui attori regolano i loro conti con l’esercizio della violenza e della rapina. L’imperialismo moderno è l’espressione del capitalismo giunto a minacciare la stessa vita sulla terra.

saturnoL’antistoricità del sistema capitalista si evidenzia compiutamente nella ricorrenza delle sue crisi, quando le contraddizioni accumulate esplodono in tutta la loro forza. In queste circostanze emerge con grande evidenza il paradosso originato dall’enorme sviluppo delle forze produttive, le quali a un certo punto non sono più in grado di garantire una adeguata redditività del capitale investito. Di conseguenza si palesa il contrasto tra la sempre maggiore ricchezza prodotta e il diffondersi, allo stesso tempo, tra i lavoratori e nella società di incertezza e povertà. L’attuale devastante situazione non è causata dal Covid-19, come vorrebbe far credere la propaganda borghese, la pandemia ha certamente amplificato gli effetti, ma la crisi era già presente da prima ed è tutta interna ai meccanismi dell’accumulazione capitalista. La finanziarizzazione delle economie mature è stata la risposta data dal capitale a questa crisi che si protrae, con alti e bassi, da decenni. Crisi che ha colpito in particolare la maggiore potenza imperialista mondiale: gli Stati Uniti d’America. Le misure messe in atto dagli stati, lungi dal risolvere i problemi, non fanno altro che ampliarli e procrastinarli nel tempo.

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Il Mare (ex) nostrum al centro di dispute pericolose.

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Creato: 01 Aprile 2021 Ultima modifica: 01 Aprile 2021
Scritto da Gaetano Fontana Visite: 1799

Dalla rivista D-M-D' N°16.  Traduzioni:[EN][FR]

Negli ultimi mesi l’area del Mediterraneo è al centro di pericolose tensioni regionali ed internazionali. La Libia continua ad essere divisa al suo interno per essere spartita da forze esterne, in Siria le elites politiche e militari appaiono sempre più indebolite, ed entrambe sono chiaramente lontane dal trovare  soluzioni pacifiche.

Per rendere chiaro lo scenario che si sta delineando in questa area, che è bene ribadire è in piena evoluzione,  conviene valutare le dinamiche dei singoli attori e imedmex contrapposti interessi in gioco.

Il 15 settembre 2020 viene formalizzato il trattato di pace “Peace to Prosperity”, fortemente voluto da Donald Trump a suggello del suo mandato presidenziale. La “Pax Americana”, come la definiva the Donald, che prevedeva la normalizzazione dei rapporti  tra Israele, Emirati Arabi e Bahrein, di fatto si potrebbe sostanziare nell’annessione da parte israeliana di 132 insediamenti in Cisgiordania.  “ L’accordo del secolo” è in perfetta continuità con la politica estera americana avviata da Trump nel febbraio 2017 con l’incontro ufficiale alla Casa Bianca con il primo ministro israeliano Netanyahu e proseguita con lo spostamento dell’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme nel dicembre 2017 e con il riconoscimento delle alture del Golan come territorio di Israele nel marzo del 2019.

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Sul declino degli Usa e l’inasprirsi della guerra imperialista permanente

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Creato: 19 Marzo 2021 Ultima modifica: 21 Marzo 2021
Scritto da Giorgio Paolucci Visite: 3687

Dalla rivista D-M-D' N°16.  Traduzioni:[EN][FR]

 

Nel nostro vocabolario esiste una parola che più di tutte

rappresenta una speranza per il futuro; questa parola è: Comunismo

(G. Greco)

usakillLe ha davvero provate tutte Donald Trump pur di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali. Ha perfino spinto i suoi sostenitori più accaniti a occupare e a mettere a soqquadro la sede del Congresso convocato -come previsto dalla costituzione - per certificare la vittoria di Joe Biden. Un’irruzione con armi alla mano e che pare mirasse a bloccare i lavori dei deputati e a sequestrare la speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi e a dare una lezione, in stile Klu Klux Klan, al vicepresidente Pence per non essersi opposto alla procedura parlamentare per la ratifica della vittoria di Biden da Trump ritenuta illegittima perché, a suo dire, conseguita per mezzo di gravi brogli elettorali. Accusa mai ritirata nonostante tutte le corti statali e quella federale ne abbiano certificata l’infondatezza.

Definirlo un tentativo di golpe, nell’accezione classica del termine, forse è eccessivo, benché -stando alle ultime indagini dell’Fbi - non sia mancata una qualche complicità da parte di qualche dirigente e agente della polizia locale e di alcuni parlamentari del partito repubblicano.

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