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Experience, meaning and lessons of the birth of the Communist Party of Italy
It would seem that there is nothing left for communists to do but remember the glorious past, in the messianic expectation that the good old days can miraculously return to reconnect that red thread dramatically broken by the passage of time. Indeed, for the fifth year running we are here to remember an important date in the history of the Italian and international workers' and communist movement; after the centenary of the Russian Revolution in 2017, the bicentenary of Marx's birth in 2018, the centenary of Rosa Luxemburg's death in 2019, the bicentenary of Engels' birth in 2020, these days there is a proliferation of initiatives to celebrate the centenary of the founding of the Communist Party of Italy.
La santificazione di Mario Draghi è uno degli eventi più nauseanti a cui abbiamo assistito in questi anni. Dai politicanti di tutti gli schieramenti, ai giornali, alle televisioni, ecc. tutti a genuflettersi al cospetto del nuovo Messia. Tanto che in Senato, nel suo discorso di insediamento a capo del governo, l’ex banchiere, ora sua eminenza ed ecologista allo stesso tempo, ha sentito il dovere di fare riferimento al collega Sua Santità papa Francesco, citandolo a proposito dei guasti alla natura e delle probabili conseguenze pandemiche causate dall’uomo: «Le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento. E io penso che se chiedessi al Signore che cosa pensa, non credo mi direbbe che è una cosa buona: siamo stati noi a rovinare l'opera del Signore».
Il profitto prevale sulla salute della collettività e lo speculatore sul medico onesto, questa è la legge del capitale
Prima ancora che una sola delle agenzie preposte alla validazione dell’efficacia e la sicurezza dei farmaci si pronunciasse, e senza aver reso noto un solo dato relativo alla sperimentazione sugli uomini, le maggiori case farmaceutiche impegnate nella messa a punto di un vaccino anti Covid–19 già dai primi giorni dello scorso mese di novembre; una dietro l’altra hanno annunciato di averne messo a punto uno proprio, attribuendo ognuna al proprio un’efficacia sempre maggiore di quello della concorrenza.
Una corsa al rilancio al limite del ridicolo, tanto che il microbiologo belga Emmanuel André su Twitter, mentre l’asticella saliva sempre più, ha così sarcasticamente commentato: «Comprendo le motivazioni finanziarie che spingono le aziende farmaceutiche a diramare comunicati stampa in cui dicono di essere le migliori. Ma siamo seri: se continueranno con queste escalation giornaliere, arriveremo al 140% di efficacia prima che venga pubblicato il primo studio peer-reviewed».[1]
Il 14 novembre 2019 ci lasciava il compagno Gianfranco Greco. Una brutta malattia l’ha portato via dopo una vita vissuta in difesa degli ideali del comunismo rivoluzionario. E’ passato esattamente un anno è non si attenua in tutti noi quel senso di vuoto e di smarrimento che ogni morte porta con se. Lo ricordiamo per la sua vasta ed approfondita cultura, la sua sagacia e per quella sua naturale capacità di dare il giusto senso alle cose della vita. Ci manca, eccome se ci manca Gianfranco. Vogliamo per questo ricordarlo pubblicando l’articolo a lui dedicato sull’ultimo numero della nostra rivista.
Ricordando il compagno Gianfranco Greco
“Nel nostro vocabolario esiste una parola che più di tutte rappresenta una speranza per il futuro; questa parola è: Comunismo” Gianfranco Greco
“Vedete, una banca o una società non sono creature che respirano aria,
mangiano carne. Respirano profitti; mangiano interessi sul denaro.
Se non lo fanno, muoiono esattamente come morireste voi
senza aria e senza carne. È triste ma è così. Non ci si può far niente.[1]
Seppure invisibile e impalpabile, come si conviene a un virus, covid 19 è destinato a passare alla storia per il suo impatto drammatico sulla salute di tantissime persone e per aver messo in luce tutta l’obsolescenza del modo di produzione capitalistico, il suo essere ormai permanentemente in conflitto non solo con il proletariato ma perfino con il fluire della vita su questo pianeta.
Tutti sapevano che l’epidemia da covid - 19, non essendo ancora disponibile né una cura né un vaccino, dopo la breve e illusoria pausa estiva, avrebbe ripreso a dilagare e a fare vittime soprattutto fra le fasce fisicamente ed economicamente deboli della popolazione. Certo, qualche volte si ammalano anche i ricchi ma avendo a loro disposizione cure d’avanguardia se la cavano al massimo con una decina di giorni di ricovero in lussuosissimi ospedali (vedi: Berlusconi in Italia, Trump negli Usa e Bolsonaro in Brasile).