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Un nuovo drammatico fronte della guerra imperialista permanente si è aperto nel cuore dell’Europa. All’alba del 24 febbraio 2022 le forze armate russe hanno sferrato la loro potenza di fuoco contro l’Ucraina, bombardando le principali città del paese e invadendo da più fronti con centinaia di migliaia di soldati il territorio ucraino. Una guerra che nei piani dei russi doveva probabilmente durare soltanto pochi giorni, vista la disparità delle forze in campo, con il suo prolungarsi rischia pericolosamente di allargarsi trascinando nel vortice del conflitto l’intera Europa. Questo è il futuro che ci prospetta il sistema capitalistico, un futuro fatto di guerre, miseria generalizzata e condizioni di vita e di lavoro sempre più precarie.
Per contribuire alla comprensione del capitalismo del XXI secolo abbiamo deciso di avviare un nuovo progetto editoriale pubblicando I quaderni dell’Istituto Onorato Damen. Il primo numero è interamente dedicato all’analisi della guerra in corso. ”Alle radici della guerra in Ucraina. Un nuovo capitolo della guerra imperialista permanente” raccoglie una serie di saggi che, a filo di materialismo storico, individuano nelle contraddizioni del capitale le ragioni di un conflitto che rischia di allargarsi e scaraventare l’intera umanità nel baratro di una guerra generalizzata. L’unica strada percorribile per opporsi alle barbarie del capitalismo è preparare il terreno per la costruzione dell’organizzazione politica di classe intorno alla quale rilanciare la prospettiva della rivoluzione comunista del proletariato.
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Nel pieno fragore del Primo conflitto mondiale, socialisti di entrambi gli schieramenti si riunirono a Zimmerwald e Kienthal per iniziare una lotta internazionale che ponesse fine al massacro. I rivoluzionari portarono avanti i principi dell'internazionalismo contro la guerra imperialista, rifiutando le illusioni pacifiste e opponendosi ai vari fronti dell’imperialismo.
Nel corso della Seconda guerra mondiale, questi principi internazionalisti furono difesi solo dalla corrente della Sinistra Comunista, l’unica ad opporsi attivamente a tutti gli schieramenti, incluso quello stalinista dell’imperialismo russo, contrastando sia le giustificazioni del massacro fasciste che quelle antifasciste.
Sulla scorta di quanto prodotto dalla generazione di Zimmerwald e dalla sinistra comunista nella sua storia risulta oggi fondamentale esprimere con una sola voce la denuncia della barbarie capitalista della guerra da parte delle varie organizzazioni internazionaliste, a partire da quelle che sono l’espressione dell’eredità della sinistra comunista. Il momento attuale, pur nelle sue differenze di epoca e di contesti, non è meno importante di quello che dette origine a Zimmerwald. Perciò proponiamo questo momento di discussione come momento di preparazione alla lotta, valutando reciprocamente come meglio utilizzare questo processo di azione comune per amalgamare, con le organizzazioni rivoluzionarie oggi aderenti, anche la disponibilità dei singoli compagni. Come ieri Zimmerwald ha dato luogo alla III Internazionale, noi oggi dobbiamo rispondere alle responsabilità del momento, che sono difendere e diffondere il più possibile i principi internazionalisti, più attuali che mai, nella consapevolezza di dover costruire l’organizzazione politica di classe intorno alla quale rilanciare la prospettiva della rivoluzione comunista del proletariato come unica strada per porre fine alla barbarie del sistema capitalistico, basato sullo sfruttamento della forza lavoro e causa della guerra imperialista.
RIUNIONE PUBBLICA ONLINE
L’incontro sarà tenuto via internet, e tutti coloro che vorranno partecipare sono invitati a inviare un messaggio a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o ad Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per poter ricevere istruzioni sulle modalità tecniche per partecipare alla riunione.
Corrente Comunista Internazionale Istituto Onorato Damen
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Il documento che di seguito pubblichiamo è una presa di posizione congiunta con i compagni della CCI, Internationalist Voice e International Communist Perspective contro la Guerra. Pur consapevoli che tra i firmatari del documento vi sono diversi approcci analitici e di prospettiva, convergiamo sul comune riconoscimento del carattere classista della guerra imperialista permanente, ora approdata anche nel cuore dell’Europa, e nel riconoscere che solo l’Internazionalismo proletario potrà evitare alla classe lavoratrice mondiale lo sprofondamento nella catastrofe cui la società capitalistica è destinata.
Il richiamo storico alle conferenze di Zimmerwald e Kiental è fatto nella consapevolezza della profonda diversità delle attuali condizioni economiche e sociali rispetto a quelle di un secolo fa. Sono mutate le forme del dominio imperialistico, l’organizzazione e la divisione internazionale del lavoro, quelle dello sfruttamento capitalistico e, più in generale, le condizioni di lavoro e di vita del proletariato moderno.
Alla comprensione di tali mutamenti sono chiamate le sparute avanguardie rivoluzionarie se vogliono davvero procedere sulla via della costruzione di un nuovo Partito Comunista Internazionalista su scala mondiale, senza il quale – sia chiaro - nulla potrà fermare la folle corsa del capitalismo verso la distruzione dell’intera società.
E’ in questa prospettiva che abbiamo sottoscritto e ora pubblichiamo il presente documento contro la guerra imperialista.
[EN]
I lavoratori non hanno patria!
Abbasso tutte le potenze imperialiste!
Al posto della barbarie capitalista: il socialismo!
La guerra che si svolge in Ucraina non viene combattuta negli interessi della classe operaia, che è una classe di unità internazionale, ma secondo gli interessi contrapposti di tutte le diverse potenze imperialiste, grandi e piccole. È una guerra su territori strategici, per il dominio militare ed economico, combattuta, apertamente e non, dai guerrafondai a capo delle macchine statali degli USA, della Russia e dell'Europa occidentale, con la classe dirigente ucraina che agisce come una pedina, per nulla innocente, sullo scacchiere imperialistico mondiale.