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Da anni va avanti l’attacco durissimo della Procura di Piacenza contro i dirigenti e militanti del sindacalismo di base: Si Cobas e Usb. Che le istituzioni in generale siano al servizio della classe dominante a difesa dei rapporti di classe vigenti è cosa scontata. Tuttavia, colpisce l’accanimento, la pervicacia, il disegno prepotente, di isolare e screditare con accuse infamanti questi lavoratori. Si vuol fare credere che essi siano un manipolo di violenti dediti a utilizzare i loro compagni di lavoro allo scopo di ricavare benefici personali in termini di potere e denaro.
La direttiva europea sul salario minimo
L’accordo raggiunto in seno al Parlamento Europeo sui “salari minimi adeguati nell'Unione europea”[1] rappresenta, davanti al problema del crollo verticale dei salari, uno dei tentativi della borghesia di garantire almeno il minimo indispensabile per la sopravvivenza dei lavoratori negli Stati europei.
«A differenza di quanto si è spesso sentito ripetere negli ultimi tempi, non si tratterà di un provvedimento che impone necessariamente all’Italia di adottare un valore espresso per ogni ora di lavoro, (ossia un importo predefinito per legge, per esempio: 8 euro all’ora) poiché la direttiva lascia liberi gli Stati che sono privi di un sistema legale che regoli la contrattazione collettiva. (come ad es. i paesi scandinavi) di adottare misure, ancora da definire in dettaglio, semplicemente dirette a promuovere la contrattazione collettiva nazionale»[2].
L’obiettivo principale di questa direttiva è ricercare una maggiore uniformità delle politiche salariali nell’Unione, e garantire almeno livelli minimi di sussistenza ai venditori di forza lavoro.
Un nuovo drammatico fronte della guerra imperialista permanente si è aperto nel cuore dell’Europa. All’alba del 24 febbraio 2022 le forze armate russe hanno sferrato la loro potenza di fuoco contro l’Ucraina, bombardando le principali città del paese e invadendo da più fronti con centinaia di migliaia di soldati il territorio ucraino. Una guerra che nei piani dei russi doveva probabilmente durare soltanto pochi giorni, vista la disparità delle forze in campo, con il suo prolungarsi rischia pericolosamente di allargarsi trascinando nel vortice del conflitto l’intera Europa. Questo è il futuro che ci prospetta il sistema capitalistico, un futuro fatto di guerre, miseria generalizzata e condizioni di vita e di lavoro sempre più precarie.
Per contribuire alla comprensione del capitalismo del XXI secolo abbiamo deciso di avviare un nuovo progetto editoriale pubblicando I quaderni dell’Istituto Onorato Damen. Il primo numero è interamente dedicato all’analisi della guerra in corso. ”Alle radici della guerra in Ucraina. Un nuovo capitolo della guerra imperialista permanente” raccoglie una serie di saggi che, a filo di materialismo storico, individuano nelle contraddizioni del capitale le ragioni di un conflitto che rischia di allargarsi e scaraventare l’intera umanità nel baratro di una guerra generalizzata. L’unica strada percorribile per opporsi alle barbarie del capitalismo è preparare il terreno per la costruzione dell’organizzazione politica di classe intorno alla quale rilanciare la prospettiva della rivoluzione comunista del proletariato.
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