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Provate ad immaginare di svegliarvi tutti i santi giorni per andare a lavorare 10/12 ore, magari facendo due o più lavori differenti, per poi tornare a casa e trovare il frigo vuoto. Forse non dovete immaginarlo, magari anche voi state vivendo una situazione simile. Del resto, numeri alla mano, stiamo parlando della vita di milioni di persone; uomini e donne, giovani e meno giovani, che tutti i santi giorni devono capire come fare per mettere insieme il pranzo con la cena, trovare la soluzione per pagare le bollette sempre più care. Una spirale infernale in cui sono gettate le esistenze di un numero sempre più significativo di proletari. Un numero destinato a crescere in futuro. E mentre la politica borghese si divide sulla querelle reddito di cittadinanza sì- reddito no; la realtà dei fatti avanza, ostinata:
« La caduta dovuta al Covid- scrive Roberto Rotunno del Fatto quotidiano -è stata violenta, ma anche ora che il mercato del lavoro italiano si è rialzato, la camminata resta zoppicante, incerta. In due parole: precaria e povera. I posti di lavoro creati sono deboli, come gli stipendi. Il rapporto annuale Inapp… fotografa quanto è successo nel 2021, racconta di come la stragrande maggioranza dei contratti attivati lo scorso anno sia a tempo determinato o comunque part time. Ancor più che in passato, la ripartenza si sta basando su quelli che definiremmo “lavoretti” o, servendoci di un termine più tecnico, impieghi “non standard»[1].
Nell’affannosa ricerca di una risposta tempestiva ed adeguata spesso si dimentica di valutare se la domanda è già in grado di aprire alla radicalità del problema. I fatti di Ischia, ultimi soltanto in ordine di tempo, sono anche gli ultimi eventi in cui il problema non è tanto la risposta quanto la domanda: sarà sufficiente stabilire chi è il colpevole? L’Uomo, la Natura, il caso, la sfortuna?
All’alba di sabato 26 novembre 2022 una colata rapida di fango interessa il versante nord dell’isola di Ischia. La nicchia di distacco è collocata in piena montagna, alle quote più alte del monte Epomeo. Il flusso detritico corre lungo il versante, si deposita nelle zone più pianeggianti giungendo fin sulla costa. Le scienze geologiche offrono, da tempo, indicazioni precise sugli inneschi di questi eventi.
dalla rivista D-M-D' n°17
Recensione al libro di Massimo Mugnai “Il mondo capovolto.
Il metodo scientifico nel capitale di Marx
Lo scorso anno è stato pubblicato per le Edizioni della Normale un agile e interessante libro del filosofo Massimo Mugnai dall’accattivante titolo “Il mondo capovolto. Il metodo scientifico nel capitale di Marx”. A fronte delle sue ridotte dimensioni è un libro molto denso e ricco di spunti di riflessioni che riprende e sviluppa temi già affrontati dall’autore in una vecchia pubblicazione edita dalla casa editrice Il Mulino nel lontano1984 dal titolo “Il mondo rovesciato. Contraddizione e valore in Marx”.
In questo nostro mondo “capovolto”, immerso nella più grave crisi epocale del sistema capitalistico, aggravata dal persistere della pandemia da Covid 19, che generalizza su miliardi di individui condizioni di vita miserevoli, guerre e disastri ambientali, il libro di Mugnai non ha suscitato particolare interesse neanche tra gli addetti ai lavori. A rompere la quasi indifferenza solo una brevissima e neanche molto generosa recensione di Sebastiano Maffettone pubblicata da Il Sole 24 ore lo scorso mese di ottobre 2021. Chiariamo subito che il nostro interesse per il libro di Mugnai non è determinato da una condivisione di quanto sostenuto dal filosofo fiorentino, lontano anni luce dal pensiero di Marx e che in alcuni passaggi del libro, come avremo modo di vedere, vengono attribuite a Marx tesi che non trovano riscontro nelle sue stesse opere distorcendo di conseguenza il suo pensiero. Ci spingono ad occuparci dell’opera di Mugnai l’importanza degli argomenti trattati, convinti che attraverso una loro disamina si possa contribuire a cogliere, anche in quest’epoca in cui predominano le forme di appropriazione parassitarie più raffinate ed in cui la produzione di capitale fittizio si accompagna al parallelo processo d’impoverimento di miliardi di esseri umani, la validità della critica dell’economia politica di Marx. Noi pensiamo, a differenza di Mugnai, che Marx ci possa fornire, anche nel capitalismo del ventunesimo secolo, gli strumenti teorici e politici necessari al rilancio di un’alternativa comunista alle barbarie del modo di produzione capitalistico.
Da anni va avanti l’attacco durissimo della Procura di Piacenza contro i dirigenti e militanti del sindacalismo di base: Si Cobas e Usb. Che le istituzioni in generale siano al servizio della classe dominante a difesa dei rapporti di classe vigenti è cosa scontata. Tuttavia, colpisce l’accanimento, la pervicacia, il disegno prepotente, di isolare e screditare con accuse infamanti questi lavoratori. Si vuol fare credere che essi siano un manipolo di violenti dediti a utilizzare i loro compagni di lavoro allo scopo di ricavare benefici personali in termini di potere e denaro.