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Il profitto prevale sulla salute della collettività e lo speculatore sul medico onesto, questa è la legge del capitale
Prima ancora che una sola delle agenzie preposte alla validazione dell’efficacia e la sicurezza dei farmaci si pronunciasse, e senza aver reso noto un solo dato relativo alla sperimentazione sugli uomini, le maggiori case farmaceutiche impegnate nella messa a punto di un vaccino anti Covid–19 già dai primi giorni dello scorso mese di novembre; una dietro l’altra hanno annunciato di averne messo a punto uno proprio, attribuendo ognuna al proprio un’efficacia sempre maggiore di quello della concorrenza.
Una corsa al rilancio al limite del ridicolo, tanto che il microbiologo belga Emmanuel André su Twitter, mentre l’asticella saliva sempre più, ha così sarcasticamente commentato: «Comprendo le motivazioni finanziarie che spingono le aziende farmaceutiche a diramare comunicati stampa in cui dicono di essere le migliori. Ma siamo seri: se continueranno con queste escalation giornaliere, arriveremo al 140% di efficacia prima che venga pubblicato il primo studio peer-reviewed».[1]
Il 14 novembre 2019 ci lasciava il compagno Gianfranco Greco. Una brutta malattia l’ha portato via dopo una vita vissuta in difesa degli ideali del comunismo rivoluzionario. E’ passato esattamente un anno è non si attenua in tutti noi quel senso di vuoto e di smarrimento che ogni morte porta con se. Lo ricordiamo per la sua vasta ed approfondita cultura, la sua sagacia e per quella sua naturale capacità di dare il giusto senso alle cose della vita. Ci manca, eccome se ci manca Gianfranco. Vogliamo per questo ricordarlo pubblicando l’articolo a lui dedicato sull’ultimo numero della nostra rivista.
Ricordando il compagno Gianfranco Greco
“Nel nostro vocabolario esiste una parola che più di tutte rappresenta una speranza per il futuro; questa parola è: Comunismo” Gianfranco Greco
“Vedete, una banca o una società non sono creature che respirano aria,
mangiano carne. Respirano profitti; mangiano interessi sul denaro.
Se non lo fanno, muoiono esattamente come morireste voi
senza aria e senza carne. È triste ma è così. Non ci si può far niente.[1]
Seppure invisibile e impalpabile, come si conviene a un virus, covid 19 è destinato a passare alla storia per il suo impatto drammatico sulla salute di tantissime persone e per aver messo in luce tutta l’obsolescenza del modo di produzione capitalistico, il suo essere ormai permanentemente in conflitto non solo con il proletariato ma perfino con il fluire della vita su questo pianeta.
Tutti sapevano che l’epidemia da covid - 19, non essendo ancora disponibile né una cura né un vaccino, dopo la breve e illusoria pausa estiva, avrebbe ripreso a dilagare e a fare vittime soprattutto fra le fasce fisicamente ed economicamente deboli della popolazione. Certo, qualche volte si ammalano anche i ricchi ma avendo a loro disposizione cure d’avanguardia se la cavano al massimo con una decina di giorni di ricovero in lussuosissimi ospedali (vedi: Berlusconi in Italia, Trump negli Usa e Bolsonaro in Brasile).
[FR]
Basta capitalismo! Via libera a un altro mondo, a un’altra umanità
Ospedali al collasso, locali pubblici, fabbriche e uffici chiusi, volti coperti da mascherine, miliardi di persone chiuse in case, bare accatastate in attesa di una sepoltura. Siamo in stato di guerra si ribadisce a ogni pie’ sospinto: guerra sanitaria, economico-finanziaria, politica e sociale. Una guerra che non ha precedenti perché non provocata dagli uomini ma dalla natura contro l’umanità nella sua interezza. Per alcuni sarebbe una sorta di sua rivalsa contro la smisurata volontà di potenza dell’uomo che lo induce a pretenderne il possesso come pure cosa inanimata e non cuore pulsante della vita e di cui egli stesso è figlio e parte integrante. Comunque, un accidente, una sorta di gigantesca meteorite caduta dal cielo imprevista e imprevedibile.
[IT]
Publié le 15 Novembre 2020 par Pantopolis (traduction française)
C’en est assez du capitalisme! Ouvrons le chemin vers un autre monde, une autre humanité.
Hôpitaux prêts à s’effondrer, lieux publics, usines et bureaux fermés, visages couverts de masques, milliards de personnes enfermées dans des maisons, cercueils empilés en attendant une sépulture. « Nous sommes en guerre », nous répète-t-on à tout bout de champ : guerre sanitaire, économico-financière, politique et sociale. Une guerre sans précédent car non provoquée par les hommes mais par la nature contre l’humanité tout entière. Pour certains, ce serait une sorte de vengeance exercée contre l’immense volonté de puissance de l’homme qui l’incite à s’en prétendre le possesseur comme s’il s’agissait d’une simple chose inanimée et non du cœur battant de la vie et dont il est lui-même le fils et une partie intégrante. Donc, un accident, une sorte de météorite géante tombée du ciel, aussi inattendue qu’imprévisible.