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Il 14 novembre 2019 ci lasciava il compagno Gianfranco Greco. Una brutta malattia l’ha portato via dopo una vita vissuta in difesa degli ideali del comunismo rivoluzionario. E’ passato esattamente un anno è non si attenua in tutti noi quel senso di vuoto e di smarrimento che ogni morte porta con se. Lo ricordiamo per la sua vasta ed approfondita cultura, la sua sagacia e per quella sua naturale capacità di dare il giusto senso alle cose della vita. Ci manca, eccome se ci manca Gianfranco. Vogliamo per questo ricordarlo pubblicando l’articolo a lui dedicato sull’ultimo numero della nostra rivista.
Ricordando il compagno Gianfranco Greco
“Nel nostro vocabolario esiste una parola che più di tutte rappresenta una speranza per il futuro; questa parola è: Comunismo” Gianfranco Greco
“Vedete, una banca o una società non sono creature che respirano aria,
mangiano carne. Respirano profitti; mangiano interessi sul denaro.
Se non lo fanno, muoiono esattamente come morireste voi
senza aria e senza carne. È triste ma è così. Non ci si può far niente.[1]
Seppure invisibile e impalpabile, come si conviene a un virus, covid 19 è destinato a passare alla storia per il suo impatto drammatico sulla salute di tantissime persone e per aver messo in luce tutta l’obsolescenza del modo di produzione capitalistico, il suo essere ormai permanentemente in conflitto non solo con il proletariato ma perfino con il fluire della vita su questo pianeta.
Tutti sapevano che l’epidemia da covid - 19, non essendo ancora disponibile né una cura né un vaccino, dopo la breve e illusoria pausa estiva, avrebbe ripreso a dilagare e a fare vittime soprattutto fra le fasce fisicamente ed economicamente deboli della popolazione. Certo, qualche volte si ammalano anche i ricchi ma avendo a loro disposizione cure d’avanguardia se la cavano al massimo con una decina di giorni di ricovero in lussuosissimi ospedali (vedi: Berlusconi in Italia, Trump negli Usa e Bolsonaro in Brasile).
[FR]
Basta capitalismo! Via libera a un altro mondo, a un’altra umanità
Ospedali al collasso, locali pubblici, fabbriche e uffici chiusi, volti coperti da mascherine, miliardi di persone chiuse in case, bare accatastate in attesa di una sepoltura. Siamo in stato di guerra si ribadisce a ogni pie’ sospinto: guerra sanitaria, economico-finanziaria, politica e sociale. Una guerra che non ha precedenti perché non provocata dagli uomini ma dalla natura contro l’umanità nella sua interezza. Per alcuni sarebbe una sorta di sua rivalsa contro la smisurata volontà di potenza dell’uomo che lo induce a pretenderne il possesso come pure cosa inanimata e non cuore pulsante della vita e di cui egli stesso è figlio e parte integrante. Comunque, un accidente, una sorta di gigantesca meteorite caduta dal cielo imprevista e imprevedibile.
[IT]
Publié le 15 Novembre 2020 par Pantopolis (traduction française)
C’en est assez du capitalisme! Ouvrons le chemin vers un autre monde, une autre humanité.
Hôpitaux prêts à s’effondrer, lieux publics, usines et bureaux fermés, visages couverts de masques, milliards de personnes enfermées dans des maisons, cercueils empilés en attendant une sépulture. « Nous sommes en guerre », nous répète-t-on à tout bout de champ : guerre sanitaire, économico-financière, politique et sociale. Une guerre sans précédent car non provoquée par les hommes mais par la nature contre l’humanité tout entière. Pour certains, ce serait une sorte de vengeance exercée contre l’immense volonté de puissance de l’homme qui l’incite à s’en prétendre le possesseur comme s’il s’agissait d’une simple chose inanimée et non du cœur battant de la vie et dont il est lui-même le fils et une partie intégrante. Donc, un accident, une sorte de météorite géante tombée du ciel, aussi inattendue qu’imprévisible.
Altro che Covid-19, questa crisi epocale è stata determinata dalle contraddizioni operanti nel modo di produzione capitalistico. E’ il capitale il vero ed unico virus che occorre combattere ed il vaccino lo si trova nella lotta di classe per il comunismo.
Una lettura superficiale della crisi che si è aperta nei primi mesi del 2020 nell’ambito del sistema capitalistico su scala mondiale, porta molti osservatori, anche in quella variegata area che si richiama al marxismo rivoluzionario, ad interpretarla come la conseguenza dello scoppio della pandemia che ha colpito il pianeta a causa della diffusione del Covid-19. Come se per il capitalismo globalizzato, prima della diffusione del coronavirus, le cose andassero bene, e soltanto in seguito alla diffusione della pandemia si sarebbero inceppati, in maniera così grave e devastante, i processi d’accumulazione su scala mondiale.