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Dalla rivista D-M-D' N°14
Senza rivoluzione comunista una società finalmente umana che metta fine al dominio e allo sfruttamento, che riconcili umanità e natura grazie a una prassi sociale, trasparente, non mistificata, non finalizzata al profitto, ma che abbia come obiettivo il muoversi in direzione degli interessi e del ben-essere degli uomini, in armonica relazione con il contesto ambientale, non potrà mai vedere la luce.
Ricorre quest’anno il 10° anniversario della costituzione del nostro Istituto. Consuetudine vuole che in tali ricorrenze si tracci un bilancio dell’esperienza fatta. Nel nostro caso, dati i compiti e le finalità che ci eravamo assegnati, non si tratta, però, di redigere un bilancio puramente contabile delle entrate e delle uscite per valutare su questa base il risultato raggiunto, quanto di verificare se la ragioni poste a fondamento di questa nostra esperienza sussistano ancora o siano venute meno.
A ispirare la nostra iniziativa, infatti, non fu l’intenzione di dare vita a un nuovo gruppo o peggio a un altro sedicente partito comunista internazionalista per ritagliarsi uno spazio nella già affollatissima e frastagliatissima area della sinistra comunista internazionalista, ma la constatazione che a partire almeno dai primi anni ’70 del secolo scorso, insieme al terzo ciclo di accumulazione del capitale, si era chiusa un’intera fase storica e che perciò fosse necessaria una più puntuale sistematizzazione teorica-politica dei dati relativi al nuovo contesto economico-sociale che la crisi andava determinando.
Lo scorso 21 febbraio, a cento giorni dalla sua scomparsa, i compagni dell’Istituto Onorato Damen e i suoi amici hanno voluto ricordare il compianto Gianfranco Greco. Durante la commemorazione, che ha visto la partecipazione commossa di familiari, compagni ed amici, è stata tracciata una breve ma significativa biografia politica di Gianfranco, che fin da giovanissimo, e fino all’ultimo giorno della sua vita, ha lottato in difesa degli ideali del comunismo. Durante la serata è stato dato l’annuncio della preparazione di un volume che raccoglierà i suoi scritti più significativi e che rappresentano la sua eredità politica. Un lascito teorico-politico che i compagni dell’Istituto Onorato Damen dovranno utilizzare per assolvere al meglio la funzione di militanti rivoluzionari.
Dopo la relazione introduttiva sono stati letti i messaggi di cordoglio inviati all’Istituto Onorato Damen da singoli compagni ed altre organizzazioni dopo la scomparsa del compagno Gianfranco. Di seguito la lettera della Corrente Comunista Internazionale, che pubblicamente qui ringraziamo per la vicinanza dimostrata in occasione della scomparsa del nostro compagno, con la quale ci esprimono il loro cordoglio e ricordano la figura del comunista calabrese.
Durante il proseguo della commemorazione sono stati tanti gli interventi che hanno voluto ricordare l’alto spessore umano, politico e culturale dell’indimenticato ed indimenticabile Gianfranco.
Piccolo grande uomo, è stato per noi un onore aver quotidianamente condiviso con te la battaglia dei proletari contro la barbarie del capitalismo.
- Lettera di cordoglio della CCI
Vincitore di quattro premi Oscar, Parasite è un bel film, tutto da vedere. Così termina la recensione cinematografica; non saprei cos’altro aggiungere e non vorrei aggiungere altro allo scopo di dedicarmi ad una breve critica politica dell’opera e delle sue più appassionate recensioni.
Deutsche Übersetzung von Arbeiterstimmen
„Der Kapitalismus ist das legitime Erpressungsgeschäft, das von der herrschenden Klasse organisiert wird”
Die Definition ist, wie man meinen könnte, nicht von K. Marx, sondern von einem, der den Gaunerbetrieb kannte: Al Capone [1]. Und der Imperialismus – wir schließen uns ihm an – ist sein vollendetster Ausdruck. Der offensichtlichste Beweis dafür, dass es tatsächlich so ist, ist der Krieg, der jetzt in allen Ecken des Planeten wütet, umso mehr, wo es reich an irgendeinem Rohstoff ist oder wo sich eine Position von geostrategischer Bedeutung befindet, wie es im Nahen Osten der Fall ist.
Si dice che con il trascorrere del tempo anche gli eventi più dolorosi lentamente svaniscono fino a perdersi nell’oblio. Gianfranco ci ha lasciati da più di tre mesi, eppure siamo ancora qui a dolerci per la sua assenza incapaci di accettare in qualche modo l’irrimediabilità del suo addio: è troppo grande il vuoto che ha lasciato. Ci manca terribilmente il compagno e l’amico di sempre.
Eravamo poco più che adolescenti quando scoprimmo di avere in comune gli stessi interessi e le stesse letture: il Manifesto dei comunisti, L’Ideologia tedesca, Il Capitale di Marx ed Engels, Stato e Rivoluzione di Lenin e così via fino ad approdare di lì a qualche anno alla Sinistra comunista Internazionalista e alla militanza in Battaglia Comunista e poi nell’Istituto Onorato Damen.
Tutto sempre in totale condivisione. Ed è questa la ragione per cui chi scrive non può procedere a una valutazione critica del suo contributo teorico e politico alla causa del comunismo: sarebbe come giudicare se stessi. Possiamo dire, invece, che era un uomo di cultura vasta e profonda, mai fine a se stessa ma sempre finalizzata a una sempre migliore puntualizzazione dei dati inerenti alla condizione del proletariato nella prospettiva della rivoluzione comunista; peraltro i suoi scritti ne sono la migliore testimonianza.
Sempre insieme e, benché per un lungo tratto la vita ci avesse portato in posti diversi, sempre in costante contatto. Ora in soccorso l’uno dell’altro quando la vita ci regalava qualcuna delle sue sberle; ora a condividere anche la più piccola gioia.
E sì, Gianfranco sapeva amare la vita e la rispettava come pochi. Dietro quella sua aria da burbero benefico si celava un animo straordinariamente gentile, di quella gentilezza da cui traspare tutta la saggezza di chi sa cosa significhi dover strappare la vita con la paglia e i denti ma sempre sorridendole perché ammirati per la sua incredibile bellezza.
Mai, e per nessun motivo, avrebbe reciso un fiore di campo o trascurato i suoi amatissimi gatti o, ancor più, i compagni e gli amici più cari e tutte le persone a lui più prossime. No, quel suo sorriso non cadrà nell’oblio: lo serberemo nei nostri cuori come la migliore lezione di vita che egli abbia potuto donarci. Grazie Gianfranco, grazie davvero!