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La lotta di classe ai tempi del Coronavirus

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Creato: 05 Aprile 2020 Ultima modifica: 06 Aprile 2020
Scritto da Gaetano Fontana Visite: 2059

Dobbiamo abituarci all’idea che ai più importanti bivi della vita, non c’è alcuna segnaletica.

(Ernest Hemingway)

homeless

Il 2020 sarà con ogni probabilità ricordato come l’anno del Coronavirus, un evento epocale, un passaggio difficile e doloroso, un evento che da subito è segnato da incertezza, precarietà e sofferenza, un evento  che segnerà un solco, un prima e un dopo.

A gennaio del 2020 viene lanciato l’allarme per la diffusione di un virus che attacca le vie respiratorie, da Wuhan nella provincia dello Hubei in Cina si diffonde al resto del mondo. Nella stessa Cina in pochi giorni il bilancio passa da poche centinaia di infettati a oltre seimila. Già nel 2003 si era diffusa la sindrome respiratoria acuta ( Sars), ma a differenza di quello precedente questo nuovo virus (Covid-19) si diffonde più rapidamente ed è più difficile da individuare in quanto i tempi di incubazione vanno da due a quattordici giorni, durante i quali le persone infette lo propagano in assenza di sintomi.

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Coronavirus: Basta Capitalismo!

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Creato: 18 Marzo 2020 Ultima modifica: 02 Maggio 2020
Scritto da Istituto Onorato Damen Visite: 2242

Quella in corso non è soltanto una delle tante crisi economiche e sanitarie  conosciute dall’umanità ma segna il punto di non ritorno dell’intera società capitalistica.

covid19Inizialmente è stata presentata come una delle solite influenze stagionali, solo un po’ più contagiosa e, tutto sommato, poco letale. Ormai però è chiaro a tutti che le cose non stanno così: questo Coronavirus, dicono quasi all’unisono i virologi che lo stanno studiando, è qualcosa di mai visto prima. Ma si tratterebbe, in ogni caso, di una variante di Coronavirus passato dal mondo animale – nello specifico, da un pipistrello – a quello umano secondo un processo del tutto naturale, come può esserlo l’alternarsi delle stagioni o il tempo che fa.

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A 100 anni dalla fondazione dell’Internazionale comunista.

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Creato: 14 Aprile 2020 Ultima modifica: 14 Aprile 2020
Scritto da ML Visite: 1541

dalla rivista D-M-D' N°14

Tentativo e sconfitta di un partito mondiale della rivoluzione comunista

Un secolo fa nasceva, dopo il fallimento della Seconda Internazionale e il completo tradimento della socialdemocrazia, l’Internazionale Comunista (IC). Quella della Terza internazionale è una vicenda centrale della storia dei moderni lavoratori salariati. È il tentativo di fondare il Partito internazionale col quale dirigere la rivoluzione e instaurare su scala mondiale la dittatura del proletariato, avviando così il superamento del modo di produzione capitalistico e del dominio borghese in direzione di una superiore società comunista.

intercomLa fondazione dell’Internazionale comunista rappresenta un contributo di straordinaria importanza, con lezioni, anche nelle criticità, ancora oggi preziose. La controrivoluzione che prevalse negli anni Venti, schiacciando il proletariato che nel 1917 era stato vittorioso in Russia, e i proletari in ogni Paese, portò alla sconfitta della stessa Terza Internazionale. Prima perduta alla causa socialista, poi sciolta dai suoi stessi sicari stalinisti.

Per favorire una rinnovata riflessione sui problemi di questo tentativo, proponiamo ai nostri lettori, in particolare ai compagni più giovani, una selezione di documenti essenziali per conoscere i contenuti politici dell’esperienza della IC.

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Le fauci del Capitale ben salde nella giugulare della forza lavoro

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Creato: 01 Aprile 2020 Ultima modifica: 14 Aprile 2020
Scritto da Antonio Noviello Visite: 1478

dalla rivista D-M-D' N°14

op pulizieAbstract: le contraddizioni del capitalismo sono giunte a un punto tale che sembrano amplificare il divario tra la dittatura della borghesia e la possibilità del proletariato di divenire protagonista della sua storia.

Attraverso alcuni racconti di vita reale, di lavoro giornaliero fatto di soprusi, di sfruttamento massivo, di contratti non rispettati, di precariato, di instabilità totale, si cerca di osservare – da dentro – come la classe lavoratrice (che si tratti di operai di fabbrica, di addetti alle pulizie e servizi o di informatici altamente specializzati, …) sia scivolata in un baratro con poche attenuanti, se non la rivoluzione. L’unica possibilità, quella della rivoluzione, necessaria per invertire il destino di una umanità votata altrimenti al collasso economico, sociale, ambientale, umano.

Capitolo primo

Quello che si è lo decide il contratto.

Protagonista della storia: Maria Giovanna.

Età: 40 anni.

Lavoro: si occupa di pulizie tramite una cooperativa.

Carattere: forte, determinata, in grado di comprendere al primo sguardo le persone.

Breve descrizione: Maria Giovanna lavora per una cooperativa di pulizie. Non è il suo primo e unico lavoro. Ha fatto di tutto nella vita, compreso laurearsi in Psicologia. Sono anni duri, soprattutto per chi si occupa di servizi: le condizioni generali di lavoro sono peggiorate. I contratti sono sempre al ribasso, continue sono le richieste di lavoro non pagato, nessun accordo viene rispettato dai piccoli datori di lavoro. Gli appalti si vincono al massimo ribasso, il che significa lavorare per poche e malpagate ore settimanali. La concorrenza per assicurarsi quel traballante posto, nonostante tutto, è spietata.

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I "Gilet Gialli" allarmano la borghesia e non solo...

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Creato: 25 Marzo 2020 Ultima modifica: 01 Aprile 2020
Scritto da Carmelo GERMANA' Visite: 1582

 Dalla rivista D-M-D' N°14

giletallarm

Il movimento dei “gilet gialli” è un segnale forte del disagio sociale che colpisce anche le aree avanzate del capitalismo. A subirne le conseguenze è in primo luogo il proletariato, soprattutto il nuovo proletariato giovanile, in parte frammentato e precarizzato dalle ristrutturazioni dell’apparato produttivo e dalla nuova divisione internazionale del lavoro. Analogamente, la dinamica di crisi del sistema, scompagina buona parte dei ceti medi, i quali reagiscono al precipitare della loro condizione verso il basso. Il processo di proletarizzazione della società ripropone la relazione tra queste due componenti della formazione sociale borghese portatori potenzialmente di aspirazioni e progetti storicamente contrapposti.

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Altri articoli...

  1. «Die Aufhebung der Arbeit». Attualità e prospettive del superamento del lavoro
  2. Una pagina di Marx. Critica al mistero della costruzione speculativa
  3. I fantasmi di una recessione prossima ventura. Le sue implicazioni sul piano di classe e su quello internazionale.
  4. Il feticismo tecnologico e le politiche attive contro il lavoro.

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