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Vincitore di quattro premi Oscar, Parasite è un bel film, tutto da vedere. Così termina la recensione cinematografica; non saprei cos’altro aggiungere e non vorrei aggiungere altro allo scopo di dedicarmi ad una breve critica politica dell’opera e delle sue più appassionate recensioni.
Deutsche Übersetzung von Arbeiterstimmen
„Der Kapitalismus ist das legitime Erpressungsgeschäft, das von der herrschenden Klasse organisiert wird”
Die Definition ist, wie man meinen könnte, nicht von K. Marx, sondern von einem, der den Gaunerbetrieb kannte: Al Capone [1]. Und der Imperialismus – wir schließen uns ihm an – ist sein vollendetster Ausdruck. Der offensichtlichste Beweis dafür, dass es tatsächlich so ist, ist der Krieg, der jetzt in allen Ecken des Planeten wütet, umso mehr, wo es reich an irgendeinem Rohstoff ist oder wo sich eine Position von geostrategischer Bedeutung befindet, wie es im Nahen Osten der Fall ist.
Si dice che con il trascorrere del tempo anche gli eventi più dolorosi lentamente svaniscono fino a perdersi nell’oblio. Gianfranco ci ha lasciati da più di tre mesi, eppure siamo ancora qui a dolerci per la sua assenza incapaci di accettare in qualche modo l’irrimediabilità del suo addio: è troppo grande il vuoto che ha lasciato. Ci manca terribilmente il compagno e l’amico di sempre.
Eravamo poco più che adolescenti quando scoprimmo di avere in comune gli stessi interessi e le stesse letture: il Manifesto dei comunisti, L’Ideologia tedesca, Il Capitale di Marx ed Engels, Stato e Rivoluzione di Lenin e così via fino ad approdare di lì a qualche anno alla Sinistra comunista Internazionalista e alla militanza in Battaglia Comunista e poi nell’Istituto Onorato Damen.
Tutto sempre in totale condivisione. Ed è questa la ragione per cui chi scrive non può procedere a una valutazione critica del suo contributo teorico e politico alla causa del comunismo: sarebbe come giudicare se stessi. Possiamo dire, invece, che era un uomo di cultura vasta e profonda, mai fine a se stessa ma sempre finalizzata a una sempre migliore puntualizzazione dei dati inerenti alla condizione del proletariato nella prospettiva della rivoluzione comunista; peraltro i suoi scritti ne sono la migliore testimonianza.
Sempre insieme e, benché per un lungo tratto la vita ci avesse portato in posti diversi, sempre in costante contatto. Ora in soccorso l’uno dell’altro quando la vita ci regalava qualcuna delle sue sberle; ora a condividere anche la più piccola gioia.
E sì, Gianfranco sapeva amare la vita e la rispettava come pochi. Dietro quella sua aria da burbero benefico si celava un animo straordinariamente gentile, di quella gentilezza da cui traspare tutta la saggezza di chi sa cosa significhi dover strappare la vita con la paglia e i denti ma sempre sorridendole perché ammirati per la sua incredibile bellezza.
Mai, e per nessun motivo, avrebbe reciso un fiore di campo o trascurato i suoi amatissimi gatti o, ancor più, i compagni e gli amici più cari e tutte le persone a lui più prossime. No, quel suo sorriso non cadrà nell’oblio: lo serberemo nei nostri cuori come la migliore lezione di vita che egli abbia potuto donarci. Grazie Gianfranco, grazie davvero!
La nostra associazione nasce e lavora per esprimere un contributo politico, teorico e organizzativo alla prospettiva del Partito comunista mondiale.
Partito che, alla luce della storia del movimento proletario e in coerenza con la visione del marxismo rivoluzionario, riteniamo indispensabile al fine della rivoluzione e della dittatura del proletariato. Indispensabile per la possibilità stessa, quindi, di un futuro comunista per l’umanità, nel quale sfruttamento, dominio, oppressione, guerre, divisione del lavoro, alienazione, siano finalmente archiviati come caratteri di un barbaro passato.
Consideriamo per questa prospettiva fondamentale la continuità tra generazioni rivoluzionarie.
«Il capitalismo è il racket legittimo organizzato dalla classe dominante»
La definizione, come si potrebbe pensare, non è di K. Marx, ma di uno che di racket se ne intendeva: Al Capone[1]. E l’imperialismo -aggiungiamo noi – è la sua espressione più compiuta. La prova più evidente che sia effettivamente così è data dall’infuriare della guerra ormai in ogni un angolo del pianeta, tanto più se ricco di qualche materia prima o perché situato in una posizione di importanza geostrategica come è il caso del Medioriente.