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L’esperienza dell’Assemblea Proletaria bolognese è veramente espressione di proletari più o meno sensibili al richiamo della lotta di classe, oppure, dietro questa etichetta si maschera un circolo di discussione tra militanti provenienti da esperienze diverse? E’ lo stesso compagno di Programma Comunista a dirci, tra le righe, che i proletari non politicizzati che si sono affacciati negli ultimi due anni nell’assemblea sono stati veramente pochi. Non Assemblea Proletaria ma semplicemente un Intergruppo in perfetto stile anni ‘70 del secolo scorso, che molta nostalgia provoca negli spiriti autonomi di tanti militanti di Battaglia e che come il canto delle sirene ha attirato nelle proprie reti anche i compagni di Programma Comunista. Nel rimanere chiusi nel proprio circolo si corre il rischio di perdere il senso della realtà e scambiare un circolo di discussione politica per un’Assemblea Proletaria, ed è sempre rimanendo rinchiusi nel buio delle proprie sedi che si arriva ad avere la convinzione che “non vi è nulla da inventare: la secolare storia della lotta di classe ha già definito quali sono gli strumenti e i metodi utilizzati – basta avere gli occhi sgombri da pregiudizi ideologici, riconoscerli e accoglierli”.
Se i compagni di Battaglia Comunista auto-organizzandosi negano la necessità del partito politico e quindi nei fatti abbandonano la via maestra del marxismo rivoluzionario per approdare all’anarco-sindacalismo, per i compagni di Programma Comunista tutto è stato già scritto dai padri fondatori e compito delle avanguardie politiche (loro non negano questa necessità) è applicare talmudicamente il verbo rivoluzionario. D’altronde cosa mai potrà interessare a chi si rinchiude nel proprio guscio se il capitalismo del XXI secolo è diverso da quello ottocentesco, se è mutata la composizione di classe del proletariato, se è cambiata l’organizzazione del lavoro e non esistono più gli spazi urbani e di fabbrica per riconoscersi come classe, se la Sinistra Comunista è di fatto implosa e non è più in grado di analizzare a filo di materialismo storico i nuovi fenomeni economici e sociali prodotti dal capitalismo? A noi tutto questo interessa e pensiamo che comprendere la realtà del moderno capitalismo sia il primo e imprescindibile passo per rilanciare il progetto della sua alternativa: il socialismo.
Pubblichiamo anche il documento inedito Coordinamento dei lavoratori auto-organizzati e tattica d’intervento da noi scritto nel 2005 con l’intento di contrastare quella deriva anarco-sindacalista che poi doveva prendere il sopravvento. Il Comitato esecutivo dell’epoca, a cui fu presentato, lo fece proprio all’unanimità. Ciò ci fece ritenere che il pericolo fosse stato scongiurato. Purtroppo ci sbagliavamo: la maggioranza di quel comitato esecutivo e di Bc erano già approdati alle spiagge del movimentismo spontaneista e dell’opportunismo e questi ultimi fatti ne sono un’ulteriore conferma.
Lorenzo Procopio