Una recensione del libro

Creato: 24 Settembre 2009 Ultima modifica: 03 Ottobre 2016
Scritto da Lorenzo Procopio Visite: 2994

Non soltanto gli accademici delle grandi Università americane o francesi si occupano dei problemi sollevati dalla crisi dei mutui subprime e del crollo delle borse, anche nella nostra periferica regione calabrese c’è chi si preoccupa di analizzare la crisi del sistema capitalistico e le sue conseguenze sul mondo del lavoro.

Per le Edizioni Istituto Onorato Damen è appena arrivato in libreria un agile ed elegante volume interamente dedicato alla grande crisi che ha colpito il sistema finanziario e produttivo su scala mondiale dal titolo “La crisi del Capitalismo. Il crollo di Wall Street”. Si tratta di un libro scritto a più mani che raccoglie una serie di saggi e articoli già pubblicati negli ultimi anni su alcuni giornali e riviste di settore che non mancherà di incuriosire e interessare i lettori più attenti alle problematiche affrontate.

La piccola casa editrice Istituto Onorato Damen, recentemente costituita nella città di Catanzaro, ha avuto il merito, e diremo noi, anche il coraggio commerciale di proporre sul mercato librario un testo interamente dedicato  ad un argomento alquanto specialistico come quella dell’analisi della crisi economica.

 

Quello che più impressiona favorevolmente del libro è che nei vari saggi che lo compongono, scritti prima dello scoppio della crisi dei mutui sub prime americani, l’attuale crisi non solo veniva prevista ma si anticipavano anche molte delle dinamiche economiche e sociali che purtroppo successivamente si sono verificate. L’analisi che gli autori dei saggi hanno condotto nei loro lavori si differenzia dalla vulgata accademica dominante per aver ripreso degli schemi interpretativi tipici del pensiero dell’economia classica (Smith, Ricardo, Marx ecc…). In maniera particolare le dinamiche economiche in atto, esaminate nei vari articoli e saggi che compongono il libro, sono state analizzate attraverso la critica dell’economia politica di Marx. Il filo conduttore dell’analisi è possibile ricercarlo nella legge marxiana della “Caduta tendenziale del saggio medio di profitto” in base alla quale sono gli stessi meccanismi dell’accumulazione del capitale a creare i presupposti dello scoppio di una crisi economica. In base a tale legge, con l’aumentare degli investimenti in macchine e attrezzature (il cosiddetto capitale costante), i profitti delle imprese anziché aumentare tendono a diminuire, innescando in tal modo il meccanismo delle crisi economiche.

 

Gli autori del libro nell’affrontare l’analisi del capitalismo del ventunesimo secolo, hanno osato riprendere l’ottocentesca legge marxiana che il pensiero economico moderno ha da molti decenni riposto in soffitta. E’ con questa chiave di lettura che gli autori dei saggi e degli articoli hanno cercato di interpretare la cosiddetta finanziarizzazione dell’economia. Lo sviluppo del mondo della finanza di questi ultimi decenni nell’intero sistema capitalistico mondiale è visto dagli autori del libro come una delle conseguenze della legge della caduta del saggio medio del profitto nelle attività industriale e agricole. I bassi profitti nelle attività produttive, secondo gli autori, hanno spinto capitali sempre più grandi verso il mondo della finanza e della speculazione. Si tratta di un diverso approccio alle problematiche dell’attuale crisi economica, che si differenzia non poco rispetto alle interpretazioni correnti.

Lorenzo Procopio