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Il 16 giugno 2025 è venuto a mancare il nostro compagno Umberto Paolucci.
Umberto era nato il 2 dicembre 1943, nel cuore della Seconda guerra mondiale, in una Foggia devastata dai bombardamenti delle forze anglo-americane. Ha trascorso la sua infanzia in Puglia e come molti bambini dell’epoca ha passato molte ore della giornata a giocare tra le macerie della città distrutta. Quando il padre, macchinista delle ferrovie dello stato, è stato trasferito in Calabria, la famiglia lo ha seguito andando a vivere a Catanzaro Lido a pochi passi da quel mare Ionio che vedrà Umberto diventare uomo e militante comunista. Meglio sarebbe dire prima comunista e poi uomo, si perché Umberto è diventato comunista prima ancora di essere un adulto. Nonostante il trasferimento in Calabria, Umberto non ha mai perso il legame con la sua terra natia, fatto di ricordi e di continui ritorni verso i luoghi felici della sua infanzia.
Nei primi anni Sessanta la città di Catanzaro era diventata un piccolo laboratorio politico ed in questo contesto che Umberto ed altri giovani catanzaresi si avvicinano al marxismo rivoluzionario. Un approccio agli ideali del comunismo, quello di Umberto, sempre improntato allo studio dei classici del marxismo e alla continua ricerca della conferma di quelle teorie nel contraddittorio operare del capitalismo. Se possiamo sintetizzare l’essere comunista di Umberto in due parole, queste sarebbero: istintivamente e consapevolmente sempre dalla parte dei proletari e contro ogni forma di sfruttamento degli uomini da parte di altri uomini. Il percorso di formazione e orientamento politico si completa nella seconda metà degli anni Sessanta del 900 quando Umberto aderisce al Partito Comunista Internazionalista – Battaglia Comunista.
Umberto non fa mancare mai il suo contributo alla discussione politica all’interno dell’organizzazione e nonostante la sua proverbiale pigrizia nel tradurre in pagine scritte la sua vasta preparazione politica e culturale, contribuisce all’elaborazione teorica e politica del partito.
Nel 2009, dopo oltre quaranta anni di militanza in Battaglia Comunista, Umberto è tra i soci fondatori dell’Istituto Onorato Damen. Mentre altri compagni hanno tentennato a lungo prima di chiudere quella lunga e snervante crisi politica che si era aperta in seno a Battaglia Comunista, Umberto è stato probabilmente il più lucido e pronto a intravedere la necessità di andare oltre quell’esperienza per costituire l’Istituto Onorato Damen nel quale ha militato fino al suo ultimo giorno di vita.
Lascia un vuoto enorme Umberto, un compagno schivo e silenzioso ma nello stesso tempo dallo spiccato senso dell’umorismo. Un compagno dalla vasta ed approfondita cultura, fuori dallo specialismo e dal nozionismo come solo i vecchi intellettuali erano in grado di esserlo. Erano pochi i campi del sapere sui quali Umberto non era in grado di dire la sua con competenza e proprietà di linguaggio. E poi come non ricordare la sua grande passione per la musica; pur non avendo avuto la possibilità di imparare a suonare uno strumento Umberto aveva un orecchio molto allenato all’ascolto della musica a 360°, dalla classica al jazz, dal blues alla leggera.
Quante belle serate abbiamo trascorso nella nostra sede di Catanzaro con Umberto (e come non ricordare in questa circostanza anche il mai dimenticato Gianfranco Greco) un compagno che per tutti noi è stato anche un amico ed un fratello.
Ci mancherai Umberto, e nel dirti addio siamo sicuri che la battaglia per il comunismo, proprio ora che il capitalismo sta scaraventando l’intera umanità nella barbarie della guerra, avrà nei tuoi insegnamenti e nel tuo ricordo un motivo in più per essere combattuta.