Il due maggio di dieci anni fa, Mauro ci lasciava definitivamente. Ci legava la lunga comune militanza politica e una fraterna, profonda, autentica amicizia per cui ci è difficile ricordarlo senza che nella mente si affolli un’infinità di ricordi: il primo incontro allorché, appena ventenne, lo vedemmo arrivare per la prima volta qui a Catanzaro - dove da qualche anno si era ricostituita la sezione del Pc. int fondata da Francesco Maruca – e, come in un film, le appassionate discussioni fino a notte a fonda, e lo sconforto, al manifestarsi della malattia che di lì a poco lo avrebbe ghermito. Chi ci legge capirà, dunque, quanto sia pesante il fardello di ricordarlo, dovendo, proprio per rispetto della sua memoria, evitare che un aggettivo di troppo o anche solo una virgola possano essere interpretati come un meschino tentativo di attribuirgli scelte o intenzioni che la sua prematura scomparsa gli ha impedito di compiere. Per questa ragione, e per tenerne viva la memoria, preferiamo tacere e lasciare che sia lui a farlo con questo suo breve saggio apparso su Prometeo n. 6/1993 –V serie che, al netto dei riferimenti ad alcune specifiche situazioni del momento, ci sembra tuttora di grande attualità.
Ciao Mauro
Dopo la ristrutturazione la Nuova composizione di classe . Verso la ripresa delle lotte proletarie