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Dalla rivista D-M-D' N°14
“Se volete vedere come muoiono i poveri, guardate la Grenfell Tower. In quest’era di
austerità, i poveri muoiono per l’altrui prosperità. Sono morti affinchè si potessero
risparmiare soldi.”
(Da una poesia di Ben Okri, poeta nigeriano)
L’incendio della Grenfell Tower è la tragedia che ha riguardato un grattacielo, o meglio un termitaio, in cui erano accatestati/alloggiati poveri, immigrati, gente comune che ha avuto origine dall’incendio, nel 2017, di pannelli altamente infiammabili che costituivano il rivestimento esterno del medesimo grattacielo, pannelli il cui utilizzo – dato tristemente rilevante – consentiva un miserevole risparmio di 2,5 euro a metro quadro ma che – a causa della loro pericolosità – erano stati già banditi dal resto d’Europa. Al tirar delle somme quello spregevole risparmio, in linea con le regole auree dell’economia borghese, ha avuto quale tragico corrispettivo la morte di 78 persone.
Dalla rivista D-M-D' n°13
Solo immaginando il capitalismo che non c’è è possibile conciliare gli attuali processi di automazione con l’esigenza di assicurare una vita dignitosa a tutti. Ci può credere solo l’economista borghese che come Antonio, il fratello usurpatore di Prospero, il duca di Milano di shakespeariana memoria «a forza di raccontare bugie per verità, riduce la sua memoria in tanta fallacia da credere per primo alla propria menzogna».
Dato lo sviluppo inarrestabile dell’Intelligenza Artificiale (AI), sembra ormai inevitabile il trasferimento nel giro di pochi anni della gran parte dei lavori e del lavoro al sistema delle macchine. Sono a rischio sostituzione oltre ai pochi posti di lavoro operaio fin qui risparmiati dalla rivoluzione tecnologica anche camionisti, taxisti, infermieri, medici, ingegneri, analisti finanziari, tecnici informatici, giornalisti, avvocati e perfino, stando a uno studio dell’economista di Harvard Sendhil Mullaianathan, alcune figure di giudice .[1] Insomma è alle porte una nuova straordinaria rivoluzione tecnologica.
Dalla rivista D-M-D' n°13
Si annuncia la rivoluzione dell'IA, peraltro già avviata da oltre 20 anni con lo sviluppo di Internet e del web. Sarà una rivoluzione che peggiorerà le già deteriorate condizioni di vita dei lavoratori aprendo scenari sociali di potenziali conflitti i cui esiti sono al momento imprevedibili. Essa fa intravedere, per la prima volta nella storia, la possibilità concreta di far lavorare le macchine al posto degli uomini e di liberarli dalla dipendenza dal lavoro coatto.
Meno si è meno si esprime la propria vita;
più si ha e più è alienata la propria vita.
Karl Marx
Siamo alla quarta rivoluzione industriale. Il capitalismo, finora, è riuscito a dare un impulso senza precedenti allo sviluppo delle forze produttive che, in poco più di due secoli, ha trasformato profondamente la società. Se guardiamo oltre l'apparente progresso, tanto sbandierato dagli apologeti del capitalismo, constatiamo un disastro sociale ed ambientale senza precedenti storici. Oggi le più colpite sono le giovani generazioni addirittura private della possibilità di progettare il loro futuro tanto è precaria la loro condizione lavorativa ed esistenziale. I fenomeni di karoshi e ikikomori, presenti in Giappone e sempre più frequentemente in Occidente, sono un segno dei tempi che viviamo1.
Dalla rivista D-M-D' N°14
Senza rivoluzione comunista una società finalmente umana che metta fine al dominio e allo sfruttamento, che riconcili umanità e natura grazie a una prassi sociale, trasparente, non mistificata, non finalizzata al profitto, ma che abbia come obiettivo il muoversi in direzione degli interessi e del ben-essere degli uomini, in armonica relazione con il contesto ambientale, non potrà mai vedere la luce.
Ricorre quest’anno il 10° anniversario della costituzione del nostro Istituto. Consuetudine vuole che in tali ricorrenze si tracci un bilancio dell’esperienza fatta. Nel nostro caso, dati i compiti e le finalità che ci eravamo assegnati, non si tratta, però, di redigere un bilancio puramente contabile delle entrate e delle uscite per valutare su questa base il risultato raggiunto, quanto di verificare se la ragioni poste a fondamento di questa nostra esperienza sussistano ancora o siano venute meno.
A ispirare la nostra iniziativa, infatti, non fu l’intenzione di dare vita a un nuovo gruppo o peggio a un altro sedicente partito comunista internazionalista per ritagliarsi uno spazio nella già affollatissima e frastagliatissima area della sinistra comunista internazionalista, ma la constatazione che a partire almeno dai primi anni ’70 del secolo scorso, insieme al terzo ciclo di accumulazione del capitale, si era chiusa un’intera fase storica e che perciò fosse necessaria una più puntuale sistematizzazione teorica-politica dei dati relativi al nuovo contesto economico-sociale che la crisi andava determinando.
Lo scorso 21 febbraio, a cento giorni dalla sua scomparsa, i compagni dell’Istituto Onorato Damen e i suoi amici hanno voluto ricordare il compianto Gianfranco Greco. Durante la commemorazione, che ha visto la partecipazione commossa di familiari, compagni ed amici, è stata tracciata una breve ma significativa biografia politica di Gianfranco, che fin da giovanissimo, e fino all’ultimo giorno della sua vita, ha lottato in difesa degli ideali del comunismo. Durante la serata è stato dato l’annuncio della preparazione di un volume che raccoglierà i suoi scritti più significativi e che rappresentano la sua eredità politica. Un lascito teorico-politico che i compagni dell’Istituto Onorato Damen dovranno utilizzare per assolvere al meglio la funzione di militanti rivoluzionari.
Dopo la relazione introduttiva sono stati letti i messaggi di cordoglio inviati all’Istituto Onorato Damen da singoli compagni ed altre organizzazioni dopo la scomparsa del compagno Gianfranco. Di seguito la lettera della Corrente Comunista Internazionale, che pubblicamente qui ringraziamo per la vicinanza dimostrata in occasione della scomparsa del nostro compagno, con la quale ci esprimono il loro cordoglio e ricordano la figura del comunista calabrese.
Durante il proseguo della commemorazione sono stati tanti gli interventi che hanno voluto ricordare l’alto spessore umano, politico e culturale dell’indimenticato ed indimenticabile Gianfranco.
Piccolo grande uomo, è stato per noi un onore aver quotidianamente condiviso con te la battaglia dei proletari contro la barbarie del capitalismo.
- Lettera di cordoglio della CCI