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I "Gillet Gialli" allarmano la borghesia francese e non solo

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Creato: 28 Luglio 2019 Ultima modifica: 28 Luglio 2019
Scritto da Carmelo Germanà Visite: 749

gillet gialliIl movimento dei “gilet gialli” è un segnale forte del disagio sociale che colpisce anche le aree avanzate del capitalismo. A subirne le conseguenze è in primo luogo il proletariato, soprattutto il nuovo proletariato giovanile, in parte frammentato e precarizzato dalle ristrutturazioni dell’apparato produttivo e dalla nuova divisione internazionale del lavoro. Analogamente, la dinamica di crisi del sistema, scompagina buona parte dei ceti medi, i quali reagiscono al precipitare della loro condizione verso il basso.

La reazione suscitata dai “gilet gialli” francesi da parte dei politici, dal mondo delle imprese e degli affari, tanto a scala nazionale che internazionale è rivelatrice degli umori e delle preoccupazioni della borghesia sul rischio di rottura della pace sociale, con tutte le conseguenze che questo potrebbe comportare. E’ bastato un atteggiamento più deciso e ostinato da parte dei dimostranti per allarmare la borghesia e conseguentemente mettere in moto l’apparato repressivo dello Stato a difesa degli interessi capitalistici dominanti.

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Forme del potere proletario

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Creato: 29 Giugno 2019 Ultima modifica: 29 Giugno 2019
Scritto da Mario Lupoli Visite: 1567

Dalla rivista D-M-D' n° 12

potere proletario«Quale trasformazione subirà lo Stato in una società comunista? In altri termini: quali funzioni sociali persisteranno ivi ancora, che siano analoghe alle odierne funzioni dello Stato? A questa questione si può rispondere solo scientificamente, e componendo migliaia di volte la parola popolo con la parola Stato non ci si avvicina alla soluzione del problema neppure di una spanna.

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Carola Rackete, migranti, spoliazione e l'illusione dei muri.

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Creato: 04 Luglio 2019 Ultima modifica: 04 Luglio 2019
Scritto da Carlo Lozito Visite: 1223

carolaQuella capitalistica è la società dell'apparenza in cui la realtà si presenta sempre trasfigurata. Per la questione dei migranti, non si tratta del capovolgimento mistificante dei rapporti tra gli uomini trasformati in rapporti tra cose, insito nei rapporti di produzione borghesi, ma di un atto ideologico col quale dissimulare la realtà, fatto di affermazioni, azioni e leggi che violano addirittura le stesse norme nazionali e internazionali borghesi. Il ministro dell'interno Salvini ha inaugurato, e quotidianamente rafforza, la stagione della calunnia, della piegatura dei fatti al mero scopo propagandistico, dell'uso della forza pubblica a proprio uso, dell'uso spregiudicato dei media per il proprio interesse.

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Il disfattismo rivoluzionario oggi

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Creato: 06 Giugno 2019 Ultima modifica: 06 Giugno 2019
Scritto da Greco Gianfranco Visite: 1243

Dalla rivista D-M-D' n° 12

“Volgere la guerra degli Stati borghesi in guerra civile di tutto il proletariato contro la borghesia di tutti i paesi.” (A. Bordiga, L’Unità 29 marzo 1924)

disfattismoC’è una parola d’ordine della politica rivoluzionaria alla quale è stata impressa una riattualizzazione quale diretta derivazione delle attuali dinamiche capitalistiche che, secondo un registro più complesso ed articolato, sono inestricabilmente sempre più appiattite su di un concetto di “guerra permanente” da intendere quale imprescindibile modalità di esistenza dell’imperialismo attuale.

Ci si riferisce – per doverosa chiarezza - al “disfattismo rivoluzionario”.

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La tribalizzazione delle dinamiche capitalistiche

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Creato: 06 Giugno 2019 Ultima modifica: 06 Giugno 2019
Scritto da Renato Marvaso Visite: 915

Dalla rivista D-M-D' n°12

tribolazioneIl fenomeno del lavoro che viene ceduto gratuitamente si affaccia sulla nostra contemporaneità in forme, ambienti e contrattualizzazioni differenti: ma lo studio di tale meccanismo ci dà anche la stura delle sofferenze e delle privazioni dettate in tutto il mondo dai recenti cambiamenti del capitalismo moderno, sia nella sfera della produzione materiale, sia in quella rivolta a una fittizia generazione di plusvalore.

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