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Elezioni amministrative: vince l’astensionismo

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Creato: 12 Ottobre 2021 Ultima modifica: 12 Ottobre 2021
Scritto da Giorgio Paolucci Visite: 236

…Che, al di là del pianto greco dei suoi corifei, non è che, poi, dispiaccia più di tanto a sua maestà il capitale.

astensioneNonostante nel corso dell’ultima campagna elettorale per le elezioni amministrative siano scesi in campo tutti i massimi dirigenti dei partiti in lizza, nessuno di essi può dire di averle veramente vinte: su 13 milioni di aventi diritto, un elettore su due non ha votato, ha vinto cioè solo il “partito” dell’astensionismo.

  Stando alle analisi dei flussi elettorali, hanno disertato le urne soprattutto gli elettori delle grandi città e in particolare quelli delle loro periferie. “È colpa dei partiti anzi della Politica!”, hanno tuonato all’unisono tutti i mezzi di informazione mainstream. “Essa, chiusa come è nella sua autoreferenzialità, è ormai incapace di cogliere ciò che si agita nel profondo del tessuto sociale e del malessere che lo pervade, soprattutto gli strati sociali più svantaggiati.”

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Biden è come Trump: parla di libertà e diritti umani ma vuole solo soldi, tanti soldi

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Creato: 04 Luglio 2021 Ultima modifica: 04 Luglio 2021
Scritto da Giorgio Paolucci Visite: 1673

L’America è semplicemente la capofila di un disastro più generale che sta già mettendo radici altrove e che si diffonderà ulteriormente in futuro. (Anne Case e Angus Deaton)

bintrumpHanno fatto molto scalpore le ultime previsioni del Fondo Monetario internazionale che danno nel 2021 il Pil statunitense in crescita del 6,5%, superiore anche a quello cinese che si attesterebbe al 6%. Ben ultima, invece, l’Unione Europea con il 3,9%.  In considerazione di ciò, non pochi hanno dedotto come imminente il ritorno tout court degli Usa agli antichi fasti: «L’America di Biden –scrive per esempio F. Rampini- è pronta a sottrarre alla Cina il ruolo di locomotiva mondiale trainando anche la crescita degli altri»[1]. Il miracolo avverrebbe grazie ai «ristori dell’ordine di 1,9 trilioni di dollari (9% del Pil) [a cui - n.d.r.] si aggiungeranno gli investimenti pubblici in infrastrutture previsti dall’American Jobs Plan per 2,2 trilioni, da devolvere in otto anni (1,5% del Pil all’anno, in media) alla grave carenza nei trasporti, utilties, scuole, ospedali, ricerca. A fine aprile - ci informa Pier Luigi Ciocca- Biden prospettava un ulteriore piano di sostegni alle famiglie di 1,8 trilioni. Il complesso degli interventi si aggirerebbe nel tempo sui sette trilioni di dollari: una cifra smodata, pari a circa un terzo dell’attuale Pil».[2] E tutto ciò in aggiunta ai «900 mld di dollari (4% del Pil) di spesa pubblica deliberati dall’amministrazione Trump nel 2020 per sostenere l’economia messa in ginocchio dalla pandemia (-3,5% del pil nel 2020).»[3] Cifre davvero importanti, tanto che Biden, presentando la sua prima legge di Bilancio, ha potuto dichiarare: «La ripresa è già cominciata. L’America sta rinascendo. Ricostruiamo la nostra forza a partire dal ceto medio e dalle classi lavoratrici».[4]

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I cent’anni di solitudine della scissione di Livorno. Esperienza, significato e lezioni della nascita del partito comunista d’Italia.

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Creato: 31 Gennaio 2021 Ultima modifica: 04 Luglio 2021
Scritto da Lorenzo Procopio Visite: 819

Dalla rivista D-M-D' N°16.  Traduzioni: [EN][FR]

proleter22Sembrerebbe che ai comunisti non sia rimasto altro da fare che ricordare il glorioso passato, nell’attesa messianica che i bei tempi andati possano miracolosamente tornare per riallacciare quel filo rosso drammaticamente spezzato dal trascorrere del tempo. Infatti, per il quinto anno consecutivo siamo qui a ricordare una data importante nella storia del movimento operaio e comunista italiano ed internazionale; dopo il centenario della rivoluzione russa del 2017, il bicentenario della nascita di Marx del 2018, il centenario della morte di Rosa Luxemburg del 2019, il bicentenario della nascita di Engels del 2020, in questi giorni è un proliferare di iniziative per celebrale il centenario della fondazione del partito comunista d’Italia.

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Il capitalismo della sorveglianza.

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Creato: 03 Maggio 2021 Ultima modifica: 05 Maggio 2021
Scritto da Antonio Noviello Visite: 622

Dalla rivista D-M-D' N°16.  Traduzioni:[EN][FR]

eyeAbstract: in questo breve saggio parleremo del libro Il capitalismo della sorveglianza della professoressa Shoshana Zuboff[2], ricercatrice alla Harward Business School. Il libro presenta il sottotitolo: il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri.  La scrittrice si pone l’obiettivo di indagare in profondità lo scenario del nuovo ordine economico, derivante dallo sfruttamento dei dati prodotti consapevolmente e inconsapevolmente dalle pratiche umane associate alle nuove tecnologie. In effetti, nonostante l’enfasi nel definire un nuovo ordine economico del capitalismo, osserveremo come nelle pratiche di produzione e di sfruttamento massivo della tecnologia e dei dati e delle indubbie diseguaglianze e concentrazioni di potere, otterremo nient’altro che il capitalismo di sempre, ossia quello dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dell’atomizzazione dell’individuo e della appropriazione e concentrazione massima di plusvalore prodotto.

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L’imperialismo: fase suprema dello sfacelo capitalistico

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Creato: 17 Aprile 2021 Ultima modifica: 17 Aprile 2021
Scritto da Carmelo Germanà Visite: 605

Dalla rivista D-M-D' N°16.  Traduzioni:[EN][FR]

La parabola discendente del ciclo economico capitalistico del secondo dopoguerra, accelerata dal Covid-19, prosegue inesorabilmente. Vecchie e nuove potenze imperialistiche si confrontano per il predominio del pianeta a sottolineare la permanente conflittualità generata da un sistema economico i cui attori regolano i loro conti con l’esercizio della violenza e della rapina. L’imperialismo moderno è l’espressione del capitalismo giunto a minacciare la stessa vita sulla terra.

saturnoL’antistoricità del sistema capitalista si evidenzia compiutamente nella ricorrenza delle sue crisi, quando le contraddizioni accumulate esplodono in tutta la loro forza. In queste circostanze emerge con grande evidenza il paradosso originato dall’enorme sviluppo delle forze produttive, le quali a un certo punto non sono più in grado di garantire una adeguata redditività del capitale investito. Di conseguenza si palesa il contrasto tra la sempre maggiore ricchezza prodotta e il diffondersi, allo stesso tempo, tra i lavoratori e nella società di incertezza e povertà. L’attuale devastante situazione non è causata dal Covid-19, come vorrebbe far credere la propaganda borghese, la pandemia ha certamente amplificato gli effetti, ma la crisi era già presente da prima ed è tutta interna ai meccanismi dell’accumulazione capitalista. La finanziarizzazione delle economie mature è stata la risposta data dal capitale a questa crisi che si protrae, con alti e bassi, da decenni. Crisi che ha colpito in particolare la maggiore potenza imperialista mondiale: gli Stati Uniti d’America. Le misure messe in atto dagli stati, lungi dal risolvere i problemi, non fanno altro che ampliarli e procrastinarli nel tempo.

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Altri articoli...

  1. Il Mare (ex) nostrum al centro di dispute pericolose.
  2. Sul declino degli Usa e l’inasprirsi della guerra imperialista permanente
  3. 100 Years of Solitude of the Communist Split of Livorno 1921
  4. Mario Draghi, ovvero il salvatore della patria

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