Friedrich Engels, Karl Kautsky, Il socialismo giuridico (Juristen-Sozialismus)

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Creato: 29 Luglio 2016 Ultima modifica: 13 Ottobre 2016
Scritto da ML Visite: 2523

ESI – Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2015, p. 95, €12

socialismoGiurEsce per la napoletana ESI – Edizioni Scientifiche Italiane l’importante volume “Il Socialismo Giuridico”, curato da Enrico Maestri, ricercatore presso l’Università di Ferrara. Il libro propone per la prima volta in italiano l’omonimo articolo del 1887 iniziato da Friedrich Engels e, ammalatosi questi, concluso da Karl Kautsy sulla rivista socialista tedesca «Die Neue Zeit».

In quegli anni nella socialdemocrazia europea si andava affermando una tendenza revisionista tesa a ridimensionare l’aspetto strutturale, economico-sociale, per porre l’attenzione prevalentemente alla lotta per diritti fondamentali che avrebbero di per sé aperto e rappresentato il socialismo. Ampiamente dibattuto, in particolare in Germania, Francia e più tardi in Italia, da riformisti e gius-filosofi, questo orientamento sosteneva che il diritto all’esistenza, al lavoro e al suo frutto integrale (idea quest’ultima contro cui Marx ebbe già a polemizzare nella Critica del Programma di Gotha), indissolubilmente intrecciati tra loro, fossero già ciò che definisce il socialismo.

 

La posta in gioco per i marxisti dell’epoca era quindi sostenere con vigore la prospettiva della rivoluzione, quale strada necessaria per aprire alla transizione dal capitalismo al socialismo, non sostituibile dalla collezione di qualche diritto.

Engels e Kautsky sottolineano che lo studio della storia dimostra che la concezione giuridica (borghese) è l’esito della trasformazione in chiave secolare della visione teologica (feudale), che sostituisce i diritti umani al diritto divino, lo Stato alla Chiesa.

La contrapposizione tra la posizione teorica rivoluzionaria e quella giuridica ebbe lunghi e significativi strascichi politici, spesso caratterizzati da violento livore. Come sottolinea il curatore, “l’articolo Juristen-Sozialismus può essere considerato un piccolo classico sul rapporto tra marxismo e diritto”, di particolare importanza in un’epoca in cui le nuove varianti del riformismo continuano a fondare i propri assunti teorico-politici sullo spostamento dell’orizzonte essenziale di intervento dalle categorie capitalistiche alla sfera di diritti democratico-borghesi da conquistare, difendere o estendere all’interno del capitalismo stesso. Un pamphlet, quindi, non solo rilevante dal punto di vista storico, ma prezioso per una visione chiara della strade effettive per la trasformazione comunista della società.

Approfondimenti

-        Riflessioni sulla schiavitù del lavoratore salariato Prima parte Seconda parte

-        Sulla transizione al socialismo